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Effetto del trattamento multifattoriale sulla steatosi epatica non alcolica nei pazienti con sindrome metabolica


Lunedì 28 Agosto 2006 - La steatosi epatica non-alcolica è una manifestazione della sindrome metabolica.
Non esistono ad oggi trattamenti efficaci per questa malattia epatica.

Ricercatori greci hanno valutato un intervento multifattoriale nel trattamento della steatosi non alcolica.

Lo studio prospettico ha riguardato pazienti non affetti da diabete ( n = 186 ) con sindrome metabolica.

Il periodo osservazionale è stato di 54 settimane.

I pazienti hanno ricevuto consigli per modificare il proprio stile di vita e sono stati trattati per l’ipertensione ( nella maggioranza dei casi con inibitori del sistema renina-angiotensina ), per l’alterata glicemia a digiuno ( Metformina ), per l’obesità ( Orlistat ) e per la dislipidemia.
Riguardo alla dislipidemia, i pazienti sono stati trattati in modo random con Atorvastatina 20mg/die ( n = 63 ) o con Fenofibrato micronizzato 200mg/die ( n = 62 ) o con l’associazione Atorvastatina e Fenofibrato ( n = 61 ).

Al termine del trattamento, il 67% dei pazienti che hanno ricevuto Atorvastatina, il 42% di quelli che sono stati trattati con Fenofibrato ed il 70% di coloro che hanno assunto l’associazione Atorvastatina e Fenofibrato non hanno più presentato evidenze biochimiche ed ultrasonografiche di steatosi epatica non-alcolica ( p < 0.05 versus il basale, per tutti i confronti ).

La percentuale dei pazienti senza più evidenza di steatosi non alcolica è risultata più elevata nel gruppo Atorvastatina e nel gruppo Atorvastatina e Fenofibrato, rispetto al gruppo Fenofibrato.

L’effetto era correlato in modo indipendente al trattamento farmacologico, così come alla riduzione della proteina C-reattiva ad alta sensibilità, alla circonferenza-vita, al peso corporeo, ai trigliceridi, al colesterolo LDL, al colesterolo totale, alla pressione sistolica e alla glicemia.

Quattro pazienti hanno dovuto interrompere il trattamento a causa di eventi avversi.

Lo studio ha mostrato che l’intervento multifattoriale nei pazienti con sindrome metabolica e con evidenza biochimica ed ultrasonografica di steatosi epatica non alcolica ha permesso di ridurre gli elevati livelli di aminotransferasi e l’ecogenicità del parenchima epatico. ( Xagena )

Fonte: Curr Med Res Opin

Link: SindromeMetabolica.it

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