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Avandia aumenta il rischio cardiovascolare secondo funzionari dell’FDA


Un’analisi compiuta da Ricercatori dell’FDA ( Food and Drug Administration ) e dei Centers for Medicare & Medicaid Services, ha confermato che l’uso di Avandia ( Rosiglitazone ) è associato ad un alto rischio cardiovascolare.

Sono stati analizzati i dati di 230.000 pazienti inclusi nel Programma Medicare, ed è stato trovato che il rischio di ictus risulta aumentato del 27% con Avandia, l’infarto miocardico del 25% e la mortalità del 13%.

E’ stato stimato che nel periodo 1999-2009 ci sarebbe stato un eccesso di 48.000 complicanze correlate all’uso di Avandia negli anziani.
Secondo David Graham, un funzionario dell’FDA, è tuttavia ipotizzabile che le persone che hanno subito un danno dal farmaco potrebbero essere 100.000 nei soli Stati Uniti; questo valore deriva dal fatto che i dati Medicare si riferiscono a persone di 65 anni ed oltre e non tiene conto che Avandia che è più utilizzato nei soggetti di età inferiore ai 65 anni.

L’FDA non ha tuttavia completato la revisione dei dati su Avandia e pertanto i risultati ottenuti da Graham e da altri funzionari FDA non rappresentano l’opinione dell’Agenzia regolatoria statunitense.

Il caso Avandia ha preso avvio nel 2007 quando Steven Nissen della Cleveland Clinic aveva pubblicato sul The New England Journal of Medicine una meta-analisi che poneva il problema della sicurezza cardiologica del Rosiglitazone.
Da allora le vendite di Avandia sono discese da un fatturato di 3 miliardi di dollari nel 2006 a 1.2 miliardi nel 2009.
Negli Stati Uniti, il brevetto di Avandia scadrà nel 2012.

Fonte: Wall Street Journal, 2010

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