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Efficacia del Dasatinib nei pazienti con leucemia mieloide cronica o leucemia linfoblastica acuta Ph-positiva, che non tollerano o sono resistenti all’Imatinib


Venerdì 14 Luglio 2006 - Imatinib ( Gleevec/Glivec ), un inibitore della tirosin-chinasi BCR-ABL, ha dimostrato di essere efficace nelle leucemie cromosoma Philadelphia-positive.
Tuttavia frequenti sono le recidive, che si presentano principalmente come un risultato di una ipercrescita dei sottocloni leucemici con mutazione BCR-ABL resistenti all’Imatinib.

Uno studio ha valutato Dasatinib, un inibitore BCR-ABL, che ha come target la maggior parte delle mutazioni BCR-ABL resistenti all’Imatinib, nei pazienti con leucemia mieloide cronica ( CML) o con leucemia linfoblastica acuta Ph-positiva.

Sono stati arruolati in uno studio di fase I pazienti in varie fasi della leucemia mieloide cronica o con leucemia linfoblastica acuta che non tolleravano o che erano resistenti all’Imatinib.

Dasatinib, ai dosaggi compresi tra 15 e 240mg/die, è stato somministrato per os in cicli di trattamento di 4 settimane, una volta o due volte al giorno.

Una risposta ematologica completa è stata raggiunta in 37 dei 40 pazieti con leucemia mieloide cronica e risposte ematologiche maggiori sono state viste in 31 dei 44 pazienti in fase accelerata in crisi blastica o con leucemia linfoblastica acuta Ph-positiva.

La percentuale di risposta citogenica maggiore è stata del 45% nella leucemia mieloide cronica in fase acuta e del 25% nella leucemia mieloide cronica in fase accelerata.

Le risposte si sono mantenute nel 95% dei pazienti con malattia in fase cronica e nell’82% dei pazienti con malattia in fase accelerata, con un follow-up mediano superiore a 12 mesi e a 5 mesi, rispettivamente.

Quasi tutti i pazienti con crisi blastica linfoide e leucemia linfoblastica acuta Ph-positiva hanno presentato una recidiva entro 6 mesi.

Le risposte hanno interessato tutti i genotipi BCR-ABL con l’eccezione della mutazione T315I, che conferisce resistenza sia al Dasatinib che all’Imatinib in vitro.

La mielosoppressione è risultata comune ma non dose-limitante.

Lo studio ha dimostrato che il Dasatinib induce risposte ematologiche e citogenetiche nei pazienti con leucemia mieloide cronica o leucemia linfoblastica acuta Ph-positiva, che non tollerano o che sono resistenti all’Imatinib. ( Xagena )

Fonte: N Engl J Med


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