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Incoraggianti risultati per la Creatina e la Minociclina nella malattia di Parkinson in fase precoce


Mercoledì 15 Marzo 2006 - Uno studio compiuto dai NINDS NET-PD Investigators ha valutato se la Creatina e l’antibiotico Minociclina fossero in grado di alterare il decorso della malattia di Parkinson in fase precoce.

Ai partecipanti era stata diagnosticata la malattia di Parkinson da meno di 5 anni e non necessitavano di trattamenti per i sintomi.

L’end point primario era rappresentato da cambiamenti alla scala UPDRS ( Unified Parkinson’s Disease Rating Scale ) dal basale al momento in cui è stata riscontrata sufficiente disabilità da instaurare una terapia sintomatica per la malattia di Parkinson, oppure a 12 mesi.

Un totale di 200 pazienti sono stati assegnati in modo casuale, in rapporto 1:1:1, a ricevere Creatina 10g/die, Minociclina 200mg/die o placebo.

La soglia di futilità è stata definita come riduzione del 30% nella progressione alla scala UPDRS rispetto al braccio placebo/Tocoferolo nello studio DATATOP ( Deprenyl And Tocopherol Antioxidative Therapy of Parkinsonism ).

Un valore di p inferiore o uguale a 0.1 era indice di futilità.

E’ stato osservato che né la Creatina né la Minociclina possono essere considerati come terapia futile sulla base della soglia di futilità DATATOP.

La tollerabilità è stata del 91% nel gruppo Creatina e del 77% nel gruppo Minociclina.

I più comuni effetti indesiderati sono stati: sintomi respiratori ( 26% ), dolore articolare ( 19% ), nausea ( 17% ).

Secondo gli Autori, sia la Creatina che la Minociclina dovrebbero essere valutati in studi clinici di fase III per determinare se sono in grado di modificare la progressione nel lungo periodo della malattia di Parkinson. ( Xagena )

Fonte: Neurology 


ParkinsonOnline.net

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