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La progressione del travaglio di parto è più lenta nelle donne obese o in sovrappeso


Lunedì 24 Gennaio 2005

Circa una donna su due in età riproduttiva si trova in sovrappeso o è obesa.

L’indice di massa corporea ( BMI ) pregravidico è risultato un fattore influente sulla velocità di progressione del travaglio di parto in uno studio effettuato negli Stati Uniti tra il 1995 e il 2002.

Sono stati studiati i travagli di 612 nullipare a termine di gravidanza, suddivise in tre gruppi in base al loro BMI pregravidico.

La durata mediana del periodo dilatante del travaglio tra i 4 e i 10 cm di dilatazione è stata valutata nelle donne che erano normopeso ( BMI tra 19.8 e 26.0 kg/m2 ), in sovrappeso (BMI tra 26,1 e 29.0 kg/m2 ) e obese ( BMI >29 kg/m2 ) prima della gravidanza.

I risultati sono stati valutati statisticamente dopo aver effettuato correzione per tutte le possibili variabili di confondimento ( peso materno, induzione del travaglio, rottura di membrane, utilizzi di ossitocina, analgesia epidurale, aumento di peso in gravidanza e dimensioni del feto ).

La velocità di progressione del periodo dilatante è risultata significativamente più lunga nelle donne in sovrappeso ed obese ( 7.5 e 7.9 ore rispettivamente ) rispetto a quelle normopeso ( 6.2 ore ).

Nelle donne in sovrappeso il rallentamento si verificava intorno ai 4-6 cm di dilatazione mentre nelle donne obese il travaglio era significativamente più lento prima dei 7 cm.

Gli Autori consigliano di tenere presente le differenze nella velocità di progressione del travaglio in base al BMI pregravidico prima di intervenire attivamente sui travagli di durata apparentemente anomala. ( Xagena )

Fonte: Obstet Gynecol. Fiorenza Lagona, Specialista in Ginecologia, Milano

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