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Diagnosi di allergia o di intolleranza alimentare: diversi test sono privi di fondamento scientifico



Allergie e intolleranze alimentari sembrano essere diventate frequenti negli ultimi anni, negli adulti come nei bambini, ma nella maggioranza dei casi il fenomeno è legato a diagnosi non-corrette o ad autodiagnosi.

Circa il 20% della popolazione ritiene di esser affetto da una allergia o da una intolleranza alimentare, ma in realtà solo nel 10-20% di questi casi il sospetto viene confermato in seguito a un corretto iter diagnostico.
I veri allergici, nella popolazione pediatrica, non superano il 5-10%.

Il proliferare di test privi di fondamento scientifico, come il test DRIA, il test di neutralizzazione, la kinesiologia applicata, la biorisonanza, la analisi del capello, la iridologia, ha spinto la SIAIP ( Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica ), insieme alla Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, e alle società scientifiche allergologiche dell’adulto ( Società italiana di Allergologia, Asma e Immunologia e Associazione Allergologi Immunologi Territoriali e Ospedalieri ) a produrre un documento in cui si fa chiarezza su come va posta la diagnosi di intolleranza e allergia alimentare.

I test non-scientifici, oltre a essere inutili possono anche essere dannosi soprattutto nei bambini.
Una diagnosi di allergia alimentare, vera o falsa che sia, segue sempre una dieta che, se non ben calibrata soprattutto nei bambini, può portare a malnutrizione.
Inoltre, anche nei soggetti allergici a uno o più alimenti, va dimostrato il rapporto di causa-effetto attraverso i test più appropriati per evitare il rischio ( altrimenti possibile ) di attribuire la causa dei disturbi a un alimento diverso da quello che effettivamente causa i sintomi, i quali di conseguenza persistono o talora addirittura si aggravano.

L’allergia alimentare è una grave malattia, potenzialmente fatale e deve essere affrontata con pari serietà e scrupolo, non deve essere banalizzata e il pericolo dell’eccesso di diagnosi scorrette sta nella sottovalutazione collettiva del rischio.

La diagnosi di allergia o intolleranza alimentare può essere posta solo con un corretto iter diagnostico, che prevede, tra gli altri, la eliminazione temporanea e la reintroduzione ( test di scatenamento ) dell’alimento sospettato dalla dieta e l’utilizzo di test ben standardizzati e di basso costo, diversi per le diverse allergie o intolleranze sospettate: ad esempio gli Skin Prick Test, il dosaggio delle IgE specifiche per gli alimenti e degli anticorpi per il glutine, il breath test per il lattosio, e quando necessario esami più complessi come la esecuzione di una biopsia intestinale.

La SIAIP invita a diffidare dei test truffa reclamizzati su note catene di vendita su internet, come quello del DNA per intolleranze su 600 alimenti, oltre 200 acque minerali e 250 additivi alimentari. Non esiste la possibilità di dosare il DNA allo scopo di porre una diagnosi di intolleranza per 600 alimenti, ma nemmeno per un solo alimento è possibile porre una diagnosi di intolleranza tramite la analisi del DNA.
Solo per poche intolleranze ( ad esempio al glutine o al lattosio ) è possibile tramite indagini genetiche individuare la predisposizione a sviluppare la malattia, che è cosa ben diversa dall’avere la malattia. ( Xagena Medicina )

Fonte: SIAIP, Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica, 2017

Xagena_Salute_2017


Per approfondimenti: Allergologia.net http://www.allergologia.net/


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