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La Latrepirdina sicura ma non efficace nei pazienti con malattia di Alzheimer lieve-moderata


Lo studio CONNECTION, che ha riguardato pazienti con malattia di Alzheimer di grado lieve-moderato, non ha mostrato vantaggi significativi del farmaco sperimentale Latrepirdina ( Dimebon ) in uno qualsiasi dei cinque endpoint di efficacia rispetto al placebo dopo 6 mesi di trattamento.

I risultati sono stati in netto contrasto con quelli di uno studio più piccolo randomizzato condotto in Russia e pubblicato su The Lancet nel 2008, che invece aveva mostrato un miglioramento significativo nelle funzioni cognitive, sia rispetto al basale sia rispetto al placebo, con una dose identica di Latrepirdina.

Lo studio CONNECTION, della durata di 6 mesi, ha arruolato 598 pazienti con malattia di Alzheimer lieve-moderata del Nord America, Europa e Sud America.
I pazienti sono stati assegnati ad uno di tre gruppi di trattamento: Latrepirdina 20 mg tre volte al giorno, Latrepirdina 5 mg tre volte al giorno, o placebo, tre volte al giorno.

Nello studio pubblicato su The Lancet, sono stati osservati miglioramenti significativi in tutti e cinque gli endpoint di efficacia tra i pazienti che avevano ricevuto la dose più alta di Latrepirdina Nello studio CONNECTION, il miglioramento è stato riscontrato solo in due dei cinque endpoint.

I pazienti nel gruppo placebo, nello studio su The Lancet, hanno presentato riduzione di tutti e cinque gli endpoint. Nello studio CONNECTION, il gruppo placebo non ha modificato quattro dei cinque end-point; ha migliorato solo uno di essi, la scala MMSE ( Mini Mental State Examination ), un endpoint secondario.

Nello studio CONNECTION, un numero simile di pazienti nel gruppo Latrepirdina al dosaggio più alto e nel gruppo placebo sono andati incontro ad almeno un evento avverso ( 72% contro 74.2% ).
Gli effetti indesiderati più comuni con Latrepirdina sono stati: sonnolenza, secchezza delle fauci, cefalea, capogiri, costipazione, tosse, e depressione.

Uno studio separato di sicurezza e di tollerabilità, che ha valutato Latrepirdina in monoterapia o in combinazione con terapie approvate per la malattia di Alzheimer, ha trovato che i più frequenti eventi avversi associati al farmaco erano la sonnolenza e la stanchezza. ( Xagena Medicina )

Fonte: Medivation, 2010

Link: Neurologia.net

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