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L’Amiodarone nel trattamento delle aritmie ventricolari


Martedì 29 Marzo 2005

Negli Usa l’Amiodarone ( Cordarone ) trova indicazione nel trattamento delle aritmie minaccianti la vita.

L’Amiodarone è associato a diverse tossicità potenzialmente fatali, la più importante delle quali è la tossicità polmonare ( polmonite da ipersensibilità o polmonite alveolare/interstiziale ), osservata in alcuni pazienti con aritmie ventricolari che stavano assumendo 400 mg/die del farmaco.

La tossicità polmonare è stata fatale nel 10% dei pazienti in cui l’effetto indesiderato si è presentato.

Il danno epatico è comune con l’Amiodarone, ma è generalmente lieve e si è manifesta generalmente con un innalzamento dei livelli plasmatici degli enzimi epatici.
In pochi casi la reazione avversa a livello epatico è risultata fatale.

Come gli altri farmaci antiaritmici, l’Amiodarone può esacerbare l’aritmia.
Questo effetto indesiderato ha un’incidenza del 2-5%.
Inoltre, l’Amiodarone può causare bradicardia sinusale nel 2-5% dei casi.

L’Amiodarone non è un farmaco maneggevole.
I pazienti con aritmie ventricolari che assumono il dosaggio da carico di Amiodarone, dovrebbero essere ricoverati in ospedale.
L’assorbimento e l’eliminazione del farmaco sono variabili.

In un’analisi retrospettiva su 192 pazienti con tachiaritmie ventricolari, 84 hanno richiesto una riduzione del dosaggio e 18 hanno dovuto , almeno temporaneamente, sospendere il trattamento a causa di reazioni avverse.

L’incidenza di sospensioni per effetti indesiderati varia tra il 15 ed il 20%.( Xagena )

Fonte: FDA

Farmaci.net

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