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La ridotta progressione dell’aterosclerosi è significativamente correlata alle maggiori riduzioni dei livelli sia di colesterolo LDL che di CRP nel pazienti con malattia coronarica


Martedì 22 Marzo 2005

Recenti studi clinici hanno dimostrato un miglior outcome con il trattamento intensivo con le statine che con il trattamento moderato.

Il trattamento intensivo è in grado di produrre riduzioni maggiori sia nei livelli di colesterolo LDL che nei livelli di proteina C reattiva ( CRP ), indicando una relazione tra questi due marker e la progressione della malattia.

Sono stati esaminati i dati dello studio REVERSAL.
Un totale di 502 pazienti con malattia coronarica, documentata all’angiografia, erano stati sottoposti ad ultrasonografia intravascolare.

I pazienti erano stati assegnati in modo random a ricevere trattamento moderato ( 40 mg/die di Pravastatina ) o trattamento intensivo ( 80 mg/die di Atorvastatina ).

L’esame ultrasonografico è stato ripetuto dopo 18 mesi con l’obiettivo di misurare la progressione dell’aterosclerosi.
I livelli delle lipoproteine e della proteina C reattiva sono stati misurati al basale e nel corso del follow-up.

Il trattamento intensivo con Atorvastatina ha ridotto i livelli di CRP del 36%, mentre il trattamento moderato con Pravastatina li ha ridotti del 5%.

E’ stato osservato che le riduzioni nei livelli di proteina C reattiva erano indipendenti dalla riduzione dei livelli di colesterolo.

Per i pazienti con malattia coronarica, la riduzione della progressione dell’aterosclerosi, associata al trattamento intensivo con la statina, è significativamente correlata alla maggiore riduzione nei livelli sia delle lipoproteine aterogeniche che della proteina C reattiva.( Xagena )

Fonte: N Engl J Med

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