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L’associazione Glatiramer ed Atorvastatina potrebbe produrre benefici nei pazienti con sclerosi multipla


Giovedì 30 Marzo 2006 - Ricercatori della UCSF ( University California – San Francisco ) e della Stanford University Medical Center hanno prodotto nuova evidenza sul fatto che la terapia con Atorvastatina ( Lipitor; in Italia, Torvast ) potrebbe rappresentare un’efficace terapia per prevenire la progressione e per ridurre la gravità della sclerosi multipla.

L’Atorvastatina è stata impiegata in combinazione con Glatiramer ( Copaxone ), un farmaco quest’ ultimo già approvato nel trattamento della sclerosi multipla.

I due farmaci hanno agito in modo sinergico, prevenendo o diminuendo la paralisi nei topi affetti da encefalomielite autoimmune sperimentale ( EAE ), un modello animale di sclerosi multipla umana.

Il Glatiramer è un farmaco che amplifica la risposta antinfiammatoria del sistema immunitario, contrastando il rilascio delle citochine pro-infiammatorie.
Tuttavia l’efficacia del Glatiramer è scarsa , interessando appena un terzo dei pazienti con sclerosi multipla.

Sono note le proprietà immunomodulatorie dell’Atorvastatina ( Lipitor ), un farmaco che viene impiegato comunemente nel trattamento dell’ipercolesterolemia.
L’Atorvastatina, e probabilmente altre statine, hanno dimostrato di essere efficaci nel trattamento delle malattie autoimmuni mediate dalle cellule T, come l’artrite reumatoide.

I risultati del trattamento combinato Atorvastatina e Glatiramer sono stati definiri molto interessanti.

Nella prima fase dello studio, a 10 topi è stata somministrata la terapia di combinazione prima dell’immunizzazione con la proteina che induce l’encefalomielite autoimmune sperimentale ( MBP myelin basic protein ).
Di questi solo 3 topi hanno sviluppato paralisi, ed i sintomi della malattia sono risultati lievi.
Inoltre, il sistema nervoso centrale di questi animali ha presentato un numero inferiore di lesioni infiammatorie.
E’ stata osservata una minore produzione di citochine pro-infiammatorie; di contro, è stato riscontrato un aumento della produzione di citochine antinfiammatorie.

Nella seconda fase dello studio, che ha coinvolto 10 topi affetti da encefalomielite autoimmune sperimentale, la terapia di combinazione ha ridotto in modo sensibile i segni istologici e clinici della malattia.
Gli animali non hanno manifestato paralisi; è stata osservata una riduzione dell’infiammazione a livello del sistema nervoso centrale e della distruzione della guaina mielinica.
Al contrario i topi non sottoposti a trattamento o che hanno ricevuto dosi subottimali di Atorvastatina e Glatiramer non hanno presentato alcun miglioramento. ( Xagena )

Fonte: Journal of Clinical Investigation


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