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La carenza di ferro può influenzare il decorso di diverse patologie tra cui broncopneumopatia cronica ostruttiva, insufficienza cardiaca e malattie infiammatorie dell’intestino



In Italia un anziano su cinque convive con una o più malattie croniche ed è inoltre carente di alcuni nutrienti poco assunti con la dieta, che giocano invece un ruolo importante nel determinare il decorso di patologie come broncopneumopatia cronica ostruttiva ( BPCO ), insufficienza cardiaca e malattie infiammatorie dell’intestino.

L’anemia da carenza di ferro ( sideropenia ) rappresenta la più diffusa carenza alimentare: interessa circa il 25% della popolazione mondiale e causa ogni anno la morte di oltre 800mila persone.

L’anemia nell’anziano rappresenta un problema comune, dato che aumenta progressivamente con l’età.
Tuttavia vi è sempre stata una sottovalutazione del problema anche tra i medici che tendono a considerare il fenomeno un disturbo normale, a meno che i livelli di emoglobina non arrivino a livelli allarmanti ( sotto gli 8-9 g/dl considerando che i valori normali sono maggiori di 12-13 g/dl ).
Negli ultimi anni si sta osservando che la carenza di ferro nell’anziano rappresenta non solo un fattore predittivo delle malattie croniche, ma ne aggrava anche il decorso.

Per questo motivo è stato promosso uno studio multicentrico che interesserà oltre 2mila pazienti cronici, e quantificherà l’impatto della sideropenia in alcune delle più diffuse malattie croniche degenerative, che contribuisce ad aumentare riospedalizzazione e mortalità.
Intervenire tempestivamente sulla carenza di ferro per ridurre le complicanze e le ripercussioni negative dell’anemia nei pazienti cronici e prevedere il decorso di numerose patologie.

Negli ultimi anni sta emergendo sempre di più la necessità di curare questa forma di anemia nel paziente cronico attraverso l’iniezione intravenosa del ferro, piuttosto che confidare in una sua automatica risoluzione come conseguenza del trattamento mirato alla cura dello scompenso cardiaco o della BPCO.

Dietoterapia

In un caso su due l’anemia è dovuta alla carenza nutrizionale di ferro.
Sono segnalati alcuni alimenti ricchi di ferro da poter assumere per la prevenzione di questa forma di anemia:

1) Carni rosse magre, tacchino e pollo: sono una delle principali fonti di ferro;

2) Una buona assimilazione di ferro è garantita anche dall’assunzione di cibi quali salmone, merluzzo e tonno;

3) Per sfruttare al meglio la minore quantità di ferro presente in frutta, verdura e cereali, il consiglio è di assumere nello stesso pasto alimenti ricchi di vitamina C ( come agrumi, pomodori, cavoli, broccoli, peperoni ), vitamina A ( tuorlo d’uovo, carota, zucca, fegato e olio di merluzzo ) e cisteina ( contenuta nella carne e nel pesce ), in modo da consentire un assorbimento 2 o 3 volte maggiore del ferro non sempre presente nelle verdure );

4) Evitare di assumere a distanza ravvicinata bevande come tè, caffè e cacao, perché riducono l’assimilazione del ferro;

5) È infine consigliabile non associare nello stesso pasto alimenti ricchi di ferro con latte e derivati, perché ne riducono l’assorbimento. ( Xagena Medicina )

Fonte: Ospedale Universitario Policlinico di Modena, 2018

Xagena_Salute_2018


Approfondimenti sull'Anemia: AnemiaOnline.net https://www.anemiaonline.net/ & Ematologia.it https://www.ematologia.it/


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