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Gli inibitori MAO di tipo B nella malattia di Parkinson ad esordio precoce


Venerdì 19 Novembre 2004

E’ stata compiuta una ricerca di dati di letteratura ( 1966-2003 ) con l’obiettivo di evidenziare i benefici ed i rischi del trattamento della malattia di Parkinson ad esordio precoce con gli inibitori della monoamino-ossidasi di tipo B ( MAOBi ).

L’analisi è stata compiuta su 17 studi clinici.

Non è stata osservata alcuna differenza di mortalità tra i pazienti trattati con inibitori MAO di tipo B ed i pazienti del gruppo controllo.

A 3 mesi i pazienti, assegnati al trattamento con gli inibitori MAO B, hanno presentato i migliori punteggi alla scala UPDRS ( Unified Parkinson’s Disease Rating Scale ) rispetto ai pazienti trattati con placebo.

Inoltre tra i pazienti trattati con gli inibitori MAO B è stata osservata una minore necessità ad assumere Levodopa o a sviluppare fluttuazioni motorie.

L’analisi ha mostrato che gli inibitori MAO di tipo B sono in grado di ridurre la disabilità, la necessità di assumere la Levodopa e le fluttuazioni motorie senza sostanziali effetti indesiderati o aumentata incidenza di mortalità.

Tuttavia, gli studi clinici, che mettono a confronto gli inibitori MAO B con altri farmaci antiparkinsoniani, sono pochi ed i dati limitati. ( Xagena 2004 )

Ives NJ et al, BMJ 2004; 329: 593 – 598

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