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Mania: Litio


Il Litio carbonato ( Carbolithium ) trova utilizzazione nella prevenzione e nel trattamento della mania e nella profilassi del disturbo maniaco-depressivo; può essere impiegato anche nei pazienti affetti da depressione ricorrente.

Per il trattamento a lungo termine con Litio occorre una valutazione del funzionamento della tiroide proprio per il fatto che il Litio provoca, tra gli effetti secondari, disturbi tiroidei. I pazienti che necessitano di proseguire a lungo la terapia devono sottoporsi a controllo specialistico con regolarità e, se hanno già seguito il trattamento per 3-5 anni, va valutato l’effettivo beneficio dello stesso.

Per chi assume il Litio è opportuno misurare regolarmente la concentrazione nel sangue ogni 3 mesi e oltre alla funzionalità tiroidea anche quella renale ( ogni 6-12 mesi ). Inoltre è buona norma istruire il paziente a riconoscere precocemente i sintomi di ipotiroidismo ( sonnolenza, sensazione di freddo ) e a mantenere un apporto adeguato di liquidi e sodio. Potrebbe essere necessaria una sospensione del trattamento o una riduzione del dosaggio se si presentano in modo ricorrente diarrea, vomito e infezioni soprattutto se in concomitanza con abbondante sudorazione.

I pazienti trattati con Litio devono assumere una quantità di liquidi adeguata e devono evitare variazioni dietetiche che alterino l’apporto di sodio.

Il Litio deve essere somministrato inizialmente al dosaggio di 1-1.5 g al giorno. Nella profilassi all’inizio il dosaggio è di 300-400 mg al giorno con successivi aggiustamenti per ottenere una concentrazione ematica di Litio di 0.4-1 mmoli/l 12 ore dopo la somministrazione di una dose tra il IV e il VII giorno di trattamento, e poi ogni settimana fintanto che la posologia non è costante per 4 settimane, in seguito ogni 3 mesi. All’inizio le dosi sono divise nella giornata ma quando la concentrazione ematica del Litio si è stabilizzata va preferita la somministrazione giornaliera.

I più comuni effetti collaterali del Litio sono quelli sulla tiroide ( ipotiroidismo ), sul cuore ( alterazioni elettrocardiografiche ), sui reni ( poliuria con polidipsia secondaria ) e sul sistema ematopoietico ( leucocitosi ).
Altri effetti indesiderati comuni del Litio sono i disturbi gastrici, l'aumento di peso, la faticabilità e lievi turbe cognitive.

Le manifestazioni cliniche del sovradosaggio sono: vomito, diarrea, atassia, debolezza, disartria, fascicolazioni muscolari e tremori.
Nei casi gravi si hanno convulsioni, coma, insufficienza renale, squilibrio elettrolitico, disidratazione, e ipotensione. ( Xagena2009 )

Fonte: AIFA


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