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Donne in postmenopausa: gli Estrogeni coniugati equini non forniscono protezione nei confronti della malattia arteriosa periferica


Giovedì 14 Settembre 2006 - L’Estradiolo ha ridotto la progressione della malattia carotidea all’ultrasonografia in uno studio clinico randomizzato.

Nessuno studio clinico ha, invece, valutato la prevenzione con estrogeni della malattia arteriosa delle estremità inferiori o l’aneurisma aortico.

Lo studio Estrogen Alone ha assegnato in modo casuale 10.739 donne in postmenopausa con precedente isterectomia, di età media pari a 63 anni, agli Estrogeni coniugati equini ( 0.625mg/dl ) oppure al placebo.

Il periodo osservazionale è stato di 7.1 anni.

E’ stato osservato un trend verso un aumentato rischio di eventi arteriosi periferici con gli Estrogeni coniugati equini ( hazard ratio, HR = 1.32 ).

Gli eventi arteriosi carotidei ( HR = 1.19 ), gli eventi arteriosi alle estremità inferiori ( HR = 1.41 ) e l’aneurisma aortico addominale ( HR = 2.40 ) erano più frequenti nel gruppo delle pazienti trattate con Estrogeni coniugati equini, senza, tuttavia, essere singolarmente significativi.

Il composito di malattia arteriosa delle estremità periferiche e dell’aneurisma aortico addominale era significativamente più frequente tra le donne assegnate agli estrogeni equini coniugati ( HR = 1.63 ).

Gli Estrogeni equini coniugati non hanno conferito alcuna protezione nei confronti della malattia arteriosa periferica tra le donne in postmenopausa generalmente sane.
E’ stata, invece, osservata una tendenza all’aumento del rischio. ( Xagena )

Fonte: Am Heart J 


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