I pazienti con artrite reumatoide trattati con gli inibitori del TNF sono a rischio di tubercolosi
Si ritiene che il rischio di tubercolosi nei pazienti con artrite reumatoide aumenti in seguito alla terapia anti-TNF con un rischio differenziale tra i farmaci Etanercept ( Enbrel ), Infliximab ( Remicade ) e Adalimumab ( Humira ).
I Ricercatori dell’University of Manchester, hanno utilizzato i dati del British Society for Rheumatology Biologics Register ( BSRBR ), uno studio osservazionale prospettico, per confrontare i tassi di tubercolosi in 10.712 pazienti trattati con inibitori anti-TNF ( 3.913 con Etanercept, 3.295 con Infliximab e 3.504 con Adalimumab ) e 3.232 pazienti con artrite reumatoide attiva trattati con tradizionali farmaci antireumatici modificanti la malattia.
Da aprile 2008, sono stati registrati 40 casi di tubercolosi, tutti nella coorte anti-TNF.
Il tasso di tubercolosi è risultato più alto per Adalimumab ( 144 eventi/100.000 persone-anno ) e Infliximab ( 136/100.000 persone-anno ) che per Etanercept ( 39/100.000 persone-anno ).
Dopo aggiustamento, il rate ratio per l’incidenza rispetto ai pazienti trattati con Etanercept è stato 3.1 per Infliximab e 4.2 per Adalimumab.
Il tempo mediano prima dell’evento è risultato inferiore per Infliximab ( 5.5 mesi ) rispetto a Etanercept ( 13.4 mesi ) e Adalimumab ( 18.5 mesi ).
In totale, 13 casi su 40 si sono verificati dopo l’interruzione del trattamento; 25 su 40 erano extrapolmonari, 11 dei quali disseminati.
I pazienti non di razza bianca hanno mostrato un aumento del rischio di tubercolosi di 6 volte rispetto a quelli di razza bianca trattati con terapia anti-TNF.
In conclusione, il tasso di tubercolosi nei pazienti con artrite reumatoide trattati con i bloccanti il TNF-alfa è risultato da 3 a 4 volte superiore nei pazienti che hanno assunto Infliximab e Adalimumab rispetto a quelli che hanno assunto Etanercept. ( Xagena Medicina )
Fonte: Ann Rheum Dis, 2010
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