I farmaci antinfiammatori associati a un più alto rischio di tromboembolismo venoso
I farmaci antinfiammatori non-steroidei ( FANS ) sono associati a un rischio quasi doppio di tromboembolismo venoso, tra cui trombosi venosa profonda ed embolia polmonare.
I risultati di una meta-analisi hanno dimostrato un aumento statisticamente significativo del rischio di tromboembolismo venoso tra gli utilizzatori di farmaci antinfiammatori.
I FANS dovrebbero essere prescritti con cautela, specialmente nei pazienti che al basale presentano un alto rischio di tromboembolismo venoso.
Questa è la prima revisione sistematica e una meta-analisi di studi osservazionali pubblicati che ha preso in esame l'associazione tra uso di FANS e tromboembolismo venoso.
Dei 597 potenziali studi pubblicati, i ricercatori hanno preso in considerazione 6 studi con 21.401 eventi di tromboembolismo venoso.
Gli studi, uno di coorte ( n=19.293; 215 eventi ) e cinque studi caso-controllo ( casi: 21.186; controlli : 110.824 ), sono stati condotti tra il 2007 e il 2013.
Il rapporto tra i rischi ( risk ratio, RR ) aggregato tra gli utilizzatori di FANS è stato pari, per il tromboembolsimo venoso, a 1.8 ( intervallo di confidenza 95%, 1.28-2.52 ).
Tra i partecipanti che hanno fatto uso di inibitori selettivi della cicloossigenasi 2 ( COX-2 ), il rapporto tra i rischi aggregato è stato pari a 1.99 ( intervallo di confidenza 95%, 1.44-2.75 ).
Entrambe le misure hanno raggiunto la significatività statistica.
L’aumento del rischio di tromboembolismo venoso può dovuto principalmente agli inibitori selettivi COX-2 inibitori, perché l'Acido Acetilsalicilico ( Aspirina ), un inibitore COX-1, ha dimostrato di essere efficace nella prevenzione del tromboembolismo venoso.
Il meccanismo alla base del rischio del tromboembolismo venoso rimane, tuttavia, non ben definito.
L'inibizione dell’enzima COX-2 ha dimostrato di inibire la sintesi di prostacicline, potenti inibitori della attivazione piastrinica, e di stimolare il rilascio di trombossano, un potente facilitatore della aggregazione piastrinica, da parte delle piastrine attivate.
L'attivazione e l'aggregazione di piastrine potrebbe indurre una cascata della coagulazione e la formazione di coaguli. ( Xagena )
Fonte: Rheumatology, 2014
XagenaHeadlines2014